Siamo in clima natalizio e anche io come molti foodbloggers (che roba eh??mah!) e persona golosa sto preparando una serie di dolci e salati per trovare la ricetta giusta per questo periodo di festa.Personalmente non ho moltissimo da festeggiare in questo periodo…(sono ancora senza un tetto, vari problemi personali, lavoro lasciamo stare, amore sta bruciando altrove..vogliamo continuare??no please!)
Si, sono anche io una che si fa prendere dalla febbre del jingle bells. e speriamo che non mi cresca il pelo verde come per qualcuno di cui leggo sempre 😉Quindi guardiamo il lato positivo della situazione, anche se tutto crolla io sono qui e mi preparo al Natale, preparo i pepparkakor e zuppe varie e intanto penso a come lo faccio.Il punto di oggi è proprio questo.Come mi preparo al Natale? Come lo fate voi?Io, sarà il troppo tempo passato nella cooperazione allo sviluppo, tra quelli che vengono chiamati da qualcuno “poveri” (per cui mi sono un po’ bruciata), quest’anno sto cercando di farlo + consapevolmente.Parole d’ordine no sprechi, economico, riciclo e solidale.
Significa che mentre facciamo la spesa o impastiamo i nostri pepparkakor prestiamo attenzione alle materie da dove arrivano e dove finiscono. per esempioOrmai è chiaro a tutti che non ci siamo solo noi con il nostro piccolo giardino ma siamo in milioni (ops..mi correggo miliardi) con giardini di diverse grandezze e peso. Vi consiglio quindi una lettura, magari in pdf, se non vi va di andare a cercarlo in edicola di Altraeconomia n.133 per aggiornarsi un po’ sulle possibilità e per avere un punto di vista diverso da quello che ci propinano i soliti.Il mio primo passo per quest’anno è cercare di fare regali che durino e che non siano solo lo “sfizio” del momento per esempio. Oppure regali commestibili, homemade (e qui il mondo dei foodbloggers impera!!)Poi, imparare a cucinare con un basso spreco (impatto ambientale) e per questo abbiamo numerose fonti gratis sul web e nelle librerie. che magari vi passo una prossima voltaE capire meglio la questione della nostra tanto amata quanto necessaria acqua. Qui sotto trovate un video, di Annie Leonard, a mio parere eccezionale, per grafica, semplicità di lettura e idea.Dura 8 minuti ma saranno gli 8 minuti più ben usati dei vostri ultimi mesi. Vi assicuro.
Io ero scettica…me lo hanno passato alcuni amici e non l’ho guardato subito…l’ho tenuto lì, proprio perché sono diffidente, temo messaggi poco chiari e imbonitori da quattro soldi.
E invece… è niente di più chiaro ci sia ad oggi sull’acqua. E’ un video fatto per gli USA quindi potrete immaginare che alcuni riferimenti sono “adatti” per quel Paese, il resto però è anche affar nostro, al 100%.
Buona visione.
Ma allora cosa può significare fare le cose con un certo criterio??
Forse potrebbe essere cominciare a guardarsi bene dalle pubblicità e dai messaggi che ci inducono a ragionare come automi e essere vittime di decisioni altrui?
ps: tanto per la cronaca, qualsiasi link è stato inserito per pura scelta personale e non è richiesto o sostenuto da nessuno dei citati sopra. Se avete lamentele o altro contattatemi personalmente.troverete l’email in questo sito.
Bon appetit!
mi h fatto riflettere molto il video e le parole dette si adattano a tantissimi altri prodotti. Un bel post,di quelli che aprono la mente. complimenti
Ciao Ste. Ho letto ora il tuo commento sul mio blog e mi sono precipitata a leggerti, curiosa 🙂 Figurati se m’infastidisce il tuo rimando al mio blog… al contrario, mi fa davvero piacere. Ti seguo, tornerò a leggerti. Condivido molto di quello che scrivi nel post (e scusa il commento frettoloso… ma, come al solito, il tempo scarseggia!)
A presto.
Agnese
bel post.
🙂
Cara Ste
Grazie per questo post e per questo video!
Mi hai aiutato molto, perchè ora sarò più severa con me stessa e non comprerò più aqua in botiglia!
Un abbraccio
Léia
@Stefania : grazie spero sia utile 😉
@Agnese: Grazie super felice che tu sia contenta!
@Mirty : Grazie e benvenuta su questo spazio Mirty
@Leia: Obrigada 😉 e al prossimo post
mmmmmmmmmm, il video lo vedro’ appena possibile. ma, ahimé, stando a Tunisi diventa impossibile evitare l’acqua in bottiglia (che non ho mai consumato in vita mia). Grazie Sté per quello che scrivi e per come lo scrivi, non sapevo della tua vena culinaria. Daidaidai che questo 2012 porterà tante cose belle.
P.S. Mi ha molto incurioito il tuo uso del verbo bruciare che forse non è canonicamente italiano, diciamo. Qui coloro che bruciano sono i clandestini che partono. Forse è quel senso di bruciore che evoca disperazione o cmq negatività. Un abbraccio. Stay strong!
@Micol: Ciao che bello che sei passata di qua, grazie per le tue parole 😉 sono dolci. Mi spiace di aver evocato, usando si una espressione più inglese che italiana, questa brutta immagine ….speriamo nel 2012 si si si!
Mi piace, ‘sto ravanello rosa pallido… e pure quel che scrive…
Sabrine
@Sabrine : grazie 😉