Preparare il cous cous è davvero facilissimo. Ultimamente poi ho scoperto che non esiste solo il cous cous di grano ma che in commercio sono arrivati altri tipi di cous cous: quello di farro, di riso, di mais, integrale o grosso. Ecco niente male come scelta. Anche gluten free se di riso o mais, oppure classico. Ideali per preparare la ricetta delle Zucchine tonde ripiene di cous cous alle mazzancolle che vi lascio in seguito.
Pur essendo un alimento tipico di tutto il nord Africa il cous cous è molto frequente sulle nostre tavole a partire dalla Sicilia. Io personalmente da quando ho scoperto quello di riso e mais cerco anche di variare e non usare solo quello di grano. Sicuramente è versatile e si presta sia a dei primi veloci sia a piatti un pochino più complessi. Suggerisco se si vuole usare il cous cous di riso o mais di bagnarlo appena con l’acqua bollente. A differenza infatti del kus kus Tunisino, di cui vi racconto qui in seguito infatti quello precotto che si trova in molti negozi, e il riso e mais in particolare si scuociono subito e diventano più pastosi
17 giugno 2011. Quando qualche giorno fa ho preparato questo piatto ho praticamente portato nella mia cucina un ingrediente che in questo momento storico ha in sé il sapore di libertà e desiderio di democrazia (speriamo): il cous cous.
Il cous cous che ho cucinato insieme alle zucchine tonde e le mazzancolle l’avevo infatti comprato esattamente un anno fa, durante un viaggio, in Tunisia.
Ed è stato girovagando nel mercato comunale tra una miriade di spezie, leccornie di datteri e frutta secca che una signora anziana (con cui ci capivamo a stento visto il mio arabo e il suo francese) mi ha invitata a guardare nei suoi sacchi colmi.
In principio non c’ero arrivata subito a cosa mi stesse offrendo e poi, con mano, ho toccato quei grani dorati e guardandola ho subito detto ad alta voce “cous-cous” e lei mi ha sorriso e ha ripetuto “cous-cous”, scandendo bene le parole.
Così me ne sono tornata contenta contenta con il mio sacchetto da 2Kg di cous cous tunisino in valigia, oltre a dei pistilli di zafferano rosso fuoco e altre 4 o 5 tipi di spezie di cui mi sembrava avrei sicuramente necessitato in futuro, una volta lasciata Tunisi.
Usare quel cous cous oggi mi fa ripensare alla Tunisia, luogo in cui è iniziata la Primavera Araba il gennaio scorso e che ha contagiato in poco tempo altre zone del Maghreb come Libia, Marocco e poi ancora Egitto, Siria, Yemen etc... e a tutti questi movimenti rivoluzionari che modificano e modificheranno interessi politici ed economici, hanno ripercussioni anche sulle nostre vite attraverso l’immigrazione e i mercati del petrolio (penso agli accordi Libia-Italia) e che per la gente comune (noi tutti, compresi i paesi coinvolti!) hanno sicuramente un sapore fortemente popolare, visto come alcuni hanno avuto inizio.
I social network, internet, sono stati il legante di alcuni movimenti e la spinta a scendere nelle piazze. Un barlume di democrazia proveniente dal basso ? Forse sì.
E chissà se anche la signora che mi ha venduto il cous cous è scesa in piazza o se i suoi nipoti sono tra i ragazzi che hanno chiesto più “libertè” su social, chiedendo lavoro e maggiore attenzione ai diritti civili e bisogni ad un governo troppo autocratico.
E così il viaggio che faccio con i miei grani di kus kus è come un boomerang temporale che mi spinge a pensare ai valori che esso richiama con i suoi grani di semola (De Amicis arrivò a definirlo il “piatto di principi e di popolo” ), a come si mangia tradizionalmente utilizzando le mani e sia offerto solo a coloro che vengono considerati parte della comunità. Ma anche alla sua terra di origine che oggi chiede libertà e democrazia.
Versatile come ingrediente, sarà per questo che è considerato dei principi e dei popoli e io lo amo particolarmente abbinato con le verdure ed il pesce. Quindi ho pensato che accostato con altri due ingredienti sarebbe stato un piatto più che signorile oltre che veloce.
“I novelli sposi dei popoli del Maghreb in occasione dei grandi banchetti nuziali ricevono come pietanza simbolica di conclusione il “cuscus permesso”, che li autorizza alle follie della prima notte, purché ne conservino un po’ da offrire ai poveri.”(cit.)
Ricetta Zucchine tonde ripiene di cous cous alle mazzancolle
Dosi per 4 persone
Di Stefania
Preparazione:
- 4 Zucchine tonde
- 8/10 cucch. di Cous Cous (di solito conto 2 a persona ma dipenderà anche dalla grandezza delle zucchine)
- 300 g di Mazzancolle fresche
- 1/2 Bicchiere di vino bianco secco o brandy (se vi piace)
- 1 Spicchio d’aglio
- 1/2 cuc.no curry
- Sale e pepe q.b.
- Olio Extravergine di oliva qb
In una pentola media mettere dell’acqua, portare ad ebollizione e salarla. Lavare e svuotare (tenere da parte il contenuto) le zucchine lasciandole spesse almeno 1 cm e 1/2 per formare quelli che saranno i contenitori del nostro cous cous. Quando l’acqua bolle fare cuocere le zucchine insieme al loro tappo (sarà solo decorativo).Per il sugo: in un padella soffriggere lo spicchio d’aglio in camicia e una volta pronto eliminarlo. Aggiungere il contenuto delle zucchine, sminuzzato e le mazzancolle precedentemente lavate, sgusciate e divise dalla teste. (A questo punto io aggiungo anche le teste che poi a fine cottura elimino definitivamente perchè sono molto utili per rafforzare il sapore del pesce ma c’è ben poco da mangiare!). Aggiustare di sale e pepe e aggiungere il curry. Alzare la fiamma e bagnare con il vino/brandy che lasceremo evaporare. Cuocere a fuoco medio per . Eliminare le teste e frullare parte del sugo (polpa e qualche coda di mazzancolle) avendo cura di lasciare da parte le code per la decorazione e qualche coda da tagliare a tocchetti e unire al cous cous. Otterrete una crema leggermente rosa.
Intanto le zucchine saranno pronte per essere scolate. Non buttate subito l’acqua di cottura ma usatela per preparare il cous cous, in questo modo assorbirà il sapore delle verdure. In una padella, versarvi dentro il cous cous e coprirlo completamente con l’acqua e 2 cucchiai d’olio, lasciare coperto qualche minuto.
Quando il cous cous sarà pronto, sgranarlo con un cucchiaio di legno e mescolarlo alla crema e ai pezzetti di code che vi sono avanzati, poi resta solo da riempire le zucchine e decorare con una coda. E’ un piatto che si serve bene freddo.
PS: Certo che credo che il fenomeno della democratizzazione di alcuni di questi Paesi sarà lungo e difficile da raggiungere e, non per tutti sfocerà in qualcosa di simile se non un regime. Sarebbe auspicabile che ci sia un disegno e un programma dietro questi movimenti ma non sembra sia così per molti. Vedremo.
E chissà che anche sul nostro “bel Paese” non stia soffiando vento di cambiamento visto quello che accade in alcune grandi città come Milano o Napoli. E a prescindere da quale sia il colore politico magari si potrebbe pensare che le radici di questo vento, anche qui, per una volta nn soffino dall’alto ma dal basso.
Vedremo cosa accadrà…
The Arab revolt of this Arab spring has five characteristics: it is anti-autocratic, kleptocratic, anti-imperialist, for youth, for women. (J.Galtung)
bellissima e gustosissima idea
aria
http://ispinews.ispionline.it/?page_id=2066
Interssante il link con la mappa delle rivolte, qui sopra
@Aria: grazie mille !