Hipster, uno dei termini forse più conosciuti tra gli abitanti di East London. Ma veramente, totalmente sconosciuto in Italia. Leggetevi il profilo del tipo hipster e poi ditemi se questo
Un revival del classico, ma con la farina integrale e bio, il cioccolato fondente 70% che lo rende leggermente sofisticato e le uvette miste che fanno molto, molto anni ’80!
Ad ognuno il suo!
Provo a spiegarvelo.
Ok, la prima cosa che bisogna dire è che hipster è una sorta di etichetta. Etichetta per coloro che, giovani e non, sono o si atteggiano in un certo modo. Ho spulciato un po’ internet e un po’ la gente di qui, per capirne di più.. ma la storia si perde nei meandri della rete e delle singole interpretazioni del termine.
Ma allora chi sono gli hipster ?
Al pub, da Mario ad Hackney central, pongo questa domanda ad un vicino di tavolo sconosciuto e indigeno:
“Well, I don’t know hipsters would never say that they are hipsters of course.. they would probably say they love movie like Donnie Darko and Garden State and they love social media, they normally work with social media; they are less natural than geeks I guess, yes, geeks are like that by nature… hipsters pretend to be what they are but the thing is that they are really ironic about this. By the way, I guess I may be one of them !”
“Beh, non so, gli hipsters non direbbero mai che sono hipsters, dicono di amare tutto ciò che è “Donnie Darko” o “La mia vita a Garden State” e i social media, di solito ci lavorano con i social media; non sono naturali come i geeks direi, si, i geeks sono proprio così, gli hipsters si inventano così ma lo fanno con molta ironia. e comunque io potrei essere un hipster, allora”
My polish flatmate: “well, hipsters are people who don’t have a full time regular job, they work or pretend to work in social media, they actually leave in coffee houses with their laptop (usually a mac), they listen indie music, and everything from the 80’s in on them !! I think our english flatmate is a hipster.
La mia coinquilina polacca: dunque, gli hipsters non hanno un lavoro, diciamo regolare, dicono di lavorare o lavorano nei social media, vivono praticamente nei bar (dotati di wireless) con il loro mac, ascoltano la musica indie e indossano qualsiasi capo/accessorio dagli anni 80! E la nostra coinquilina inglese, si, lei è una hipster.
V., vicino di casa: ma siii, gli hipsters sono un po’ come i nostri vecchi paninari.. una cosa simile.
My english flatmate: I hate hipsters, they are every where, with their “blabla bla..” fake style. I spot some of them in southlondon they are taking over Brixton, nooo!
La mia coinquilina inglese: odio gli hipsters, sono ovunque, con il loro “bla bla..” e finto stile, ne ho visto qualcuno anche a sud Londra, stanno prendendo anche Brixton, aiuto!
Ma Mario il proprietario del locale è un tipo hipster?
Barba incolta lunghina ma totalmente curata, occhiali da vista grandi con la montatura nera, faccia pulita quasi elegante, t-shirt tipo braccio di ferro a righe bianche e nera (senza loghi evidanti indosso), magrolino con i pantaloni/jeans scuri a sigaretta, non vedo le scarpe che sono dietro il bancone.
Su internet: urbandictionary.com e la definizione più votata è:
I make Ironic tee-shirts at star-bucks with a macbook air wearing converse listening to ‘indie’, while pretending to be anti-commercialism. I also hate you personality for being boring.
Creo t-shirt ironiche lavorando seduto da Starbucks con un macbook air, indosso delle converse mentre ascolto musica indie, fingo di essere “anti-commerciale”. Ah si, e poi ti odio perché tu invece sei noioso.
Ora quella che mi è piaciuta di più è questa infographic qui di Geeksaresexy che fa il confronto tra geek e hipster (i geeks sono una versione più cool di un nerd).
Voi vi riconoscete da qualche parte? Io, boh, forse molto più di quello che credo.
Versione hipster della banana bread ricetta originale
3 banane mature e schiacciate con la forchetta
60 g di olio di oliva extra vergine o 100 g di burro
300 g di farina semi integrale o 150 g di integrale e 150 bianca macinata a pietra
2 uova
120 di zucchero di canna muscovato o altro tipo
50 di cioccolato extra fondente
50 g di uvetta
150 ml di latte, vegetale anche kefir va bene
1 cucchiaio scarso, ma proprio scarso, di bicarbonato di sodio
Preparazione:
Clicca sulla foto per scaricare la ricetta
ps: non c’è bisogno del lievito, perché il bicarbonato in un ambiente acido creato dal cioccolato amaro e quella goccina di limone reagisce chimicamente e produce aria, vedrete che lieviterà a sufficienza. Fatelo asciugare bene durante la cottura altrimenti risulterà appiccicoso, e se usate l’olio, magari diminuite un po’ le dosi del latte non vorrei che fosse troppo liquido poi.
squisito questo pane! sembra proprio bello soffice!
bello il tuo blog, dopo averlo scoperto casualmente sono venuta a curiosare tra le tue ricette, tutte molto interessanti e golose, complimenti!
passa anche da me se ti va 😉
a presto,
Michela
@Michela, si si è proprio soffice non vedo l’ ora di rifarlo con qualche variante, magari delle noci e della buccia d’arancio.
Il vintage è amore, stato d’animo, passione, sangue che scorre… leggere un post che profuma di anni ’80, con belle foto e stile che perseguo mi farà a andare a dormire più felice… 🙂
SI SI, sono d’accordo il VINTAGE è amore o odio.. buona notte allora 🙂