Contaminazioni.
A volte sono spinta a cercarNe nei luoghi in cui mi trovo. Nell’architettura, nelle lingue, nel cibo e nella vita delle persone che incontro. Lo faccio in maniera curiosa e direi quasi naturale.
Il più delle volte di quelle contaminazioni, incontrate e riconosciute, tendo a imitarne o desiderare di possederne una parte, qualcosa. Dentro di me, con me, ma non di farne parte io stessa. non è facile da spiegare, lo so.
Contaminare e imitare hanno qualcosa in comune, per me, sono al limite su quella sottile linea di demarcazione che alcune volte mi rende difficile la distinzione di un significato dall’altro.
Da qualche parte, ai tropici, vive una mosca che imita le vespe. Ha quattro ali come tutte quelle della sua specie, ma le tiene una sull’altra, così sembrano due. Ha l’addome a strisce gialle e nere, le antenne e gli occhi sporgenti e ha anche un pungiglione finto. Non fa niente, è buona. Ma, vestita come una vespa, gli uccelli, le lucertole, persino gli uomini la temono. Può entrare tranquilla nei vespai, uno dei luoghi più pericolosi e vigilati del mondo, e nessuno la riconosce.
Avevo sbagliato tutto.
Ecco cosa dovevo fare. Imitare i più pericolosi.Mi sono messo le stesse cose che si mettevano gli altri. Le scarpe da ginnastica Adidas, i jeans con i buchi, la felpa nera con il cappuccio. Mi sono tolto la riga e mi sono fatto crescere i capelli. Volevo anche l’orecchino ma mia madre me lo ha proibito. In cambio, per Natale, mi hanno regalato il motorino. Quello più comune.
Camminavo come loro. A gambe larghe. Buttavo lo zaino a terra e lo prendevo a calci.
Li imitavo con discrezione. Da imitazione a caricatura è un attimo.
Durante le lezioni me ne stavo al banco facendo finta di ascoltare, ma in realtà pensavo alle cose mie, mi inventavo storie di fantascienza. Andavo pure a ginnastica, ridevo alle battute degli altri, facevo scherzi idioti alle ragazze. Un paio di volte ho anche risposto male ai professori. E ho consegnato il compito in classe in bianco.
La mosca era riuscita a fregare tutti, perfettamente integrata nella società delle vespe. Credevano che fossi uno di loro. Uno giusto. (Lorenzo Cuni)
Sono le parole che questa settimana mi hanno fatto pensare a quanti, dentro di sé sentono, come Lorenzo, la necessità di essere ma per sopravvivenza anche di imitare, contaminarsi.
Rinchiudere Londra, o qualsiasi altro luogo, e vederla con gli occhi di un etologo darebbe risultati strepitosi e forse spaventosi.
La parte ludica e culinaria di questa riflessione va da sé. ormai ci sarete arrivati anche da soli.
Questi muffins al limoncello, sono quasi l’imitazione (o inconscia, per sopravvivenza), del dolcetto mediterraneo verso quello inglese. Profumo italiano, e consistenza burrosa e compatta del muffin inglese. Del tutto irriconoscibile in un mondo di blueberry muffins, apple and cinnamom muffins and chocolate muffins.
e dopo aver auto prodotto il limoncello
a voi la ricetta dei muffins e buona settimana.
Ricetta:
Limoncello Muffins: a sponge dense texture with the scent of italian Limoncello.
adapted from cupcakesproject.com
If it is too dry, add some milk or limoncello, again. It should be a smooth mixture not too liquide and not to dense.
Trailer tratto da Io e Te di Bertolucci B.
Mi piace il tuo modo di raccontare una ricetta. Da una settimana sto rimuginando sui muffin al limone e semi di papavero si Trish Deseine pensando se rifarli o no. Adesso tu mi hai proprio convinta.
Graze Carlotta <3… i muffins di Trish Deseine si potrebbe avere la ricetta??
E’ difficile non farsi contaminare, più difficile mimetizzarsi, rimanere sè stessi apparendo in un altro modo.
Questi muffin mi piacciono, racchiudono il sole e il calore di una giornata italiana!
ciao loredana
già ,credo che in qualche modo qui siamo tutti molto mimetizzati
settimana “strana” anche per te…cmq la devi smettere di mangiare prima di fotografare!!!resto dubbiosa sui muffins al limoncello, chissà se mi piacerebbero, una prova non mi farà male :). Il concetto sul quale mi son soffermata questa settimana è consapevolezza, la tua contaminazione…i casi della vita. un bacione e buona serata
Non posso non mangiare quello che cucino! a parte che di solito fotografo gli avanzi e poi sono una dalla facili tentazioni!!<3
Che belle queste foto, complimenti e niente da dire sulla ricetta
brava ciao